Onorevoli Colleghi! - L'articolo 66 della Costituzione affida alla competenza esclusiva di ciascuna Camera le decisioni in materia di controversie relative ai titoli di ammissione dei propri componenti. Negli ultimi anni, a seguito delle modifiche della legge elettorale, dapprima con la riforma del 1993, che ha introdotto un sistema prevalentemente maggioritario, e poi con la reintroduzione nel 2005 del sistema proporzionale, che contempla comunque meccanismi, quali il premio di maggioranza, volti a far funzionare il sistema stesso in maniera maggioritaria, le decisioni riguardanti il contenzioso elettorale hanno acquisito sempre maggiore rilevanza, incidendo molto più che in passato direttamente sulla composizione dei rapporti numerici tra le diverse componenti parlamentari.
Il rischio di decisioni arbitrarie da parte delle forze politiche di maggioranza è, indubbiamente, aumentato ed è emersa con evidenza l'esigenza di verificare la validità del principio espresso dall'articolo 66 della Costituzione. In merito ai ricorsi in ordine alle controversie relative ai titoli di ammissione dei componenti delle Camere, è stata individuata, in particolare, l'opportunità di affidare tale competenza ad istanze neutrali ed esterne al Parlamento, quali la Corte costituzionale. Tale questione è stata più volte oggetto di esame e confronto in Parlamento. Nella XIII legislatura, la Commissione bicamerale per le riforme costituzionali, dopo un lungo dibattito, recepì, su indicazione del proponente della presente proposta di legge costituzionale, allora relatore sul sistema delle garanzie, la disposizione di ricorso alla Corte inserendola nella relazione finale sul sistema delle garanzie, mentre, nel corso della XIV legislatura, in sede di discussione della proposta del centrodestra di riforma della parte seconda della Costituzione, la proposta